Dipendenza da oppioidi, al via accordo Molteni-Camurus per la commercializzazione di un farmaco a base di buprenorfina
Camurus e Molteni hanno concordato i termini per la distribuzione e la vendita in Italia di un farmaco a base di buprenorfina (nome commerciale Budival) a rilascio prolungato per il trattamento della dipendenza da oppioidi. Ad annunciarlo sono le due aziende in una nota congiunta. Il farmaco ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio dalla Commissione europea nel 2018 il trattamento della dipendenza da oppioidi nei pazienti adulti.
L’impatto sulla popolazione
La dipendenza da oppioidi – sostanzia la nota – è una malattia grave, cronica e recidivante che impatta su tutti gli aspetti della vita quotidiana di una persona. Si tratta di un problema di salute globale, in aumento, con significative conseguenze negative a livello mentale, fisico e sociale, tra cui la disoccupazione, l’attività criminale, l’incarcerazione, la trasmissione di malattie infettive, l’overdose involontaria e la morte. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno nel mondo, dei circa 500mila decessi attribuibili all’uso di droghe, oltre il 70% è legato agli oppioidi e il 30% è per overdose. In Europa, si stima che circa 1,3 milioni di persone facciano uso di oppioidi ad alto rischio, mentre solo circa 630mila ricevono cure mediche. Sono 5.800 i decessi stimati nel 2020 nell’Unione europea, da overdose causati da sostanze illecite.
Fotografia dell’Italia
Secondo l’ultima Relazione sulle tossicodipendenze pubblicata dal ministero della Salute, in Italia ci sono oltre 198mila persone dipendenti da sostanze (l’86% è di sesso maschile), con età tra i 35 e i 54 anni. Il 63,9% degli utenti in trattamento farmacologico è in carico ai servizi per l’uso primario di oppioidi; questa percentuale scende al 28,8% tra i nuovi utenti, mentre raggiunge il 68,9% tra le persone già in cura o rientrate. L’eroina rimane l’oppioide illecito più utilizzato, a cui è attribuibile il 50% dei decessi secondo GeoOverdose.it (dati 2022).
Rendere consapevoli i pazienti
“L’accordo con Molteni – dichiara Fredrik Tiberg, Ceo di Camurus – è un passo importante per rendere Buvidal disponibile per i pazienti con dipendenza da oppioidi in Italia. Molteni ha un forte impegno e una storia al servizio dei pazienti affetti da questa patologia grave e pericolosa per la vita ed è un partner eccellente per Camurus e Buvidal in Italia”, aggiunge.
“Siamo lieti di collaborare con Camurus per un nuovo e promettente trattamento per i pazienti dipendenti da oppioidi – afferma Bruno de Bortoli, amministratore delegato di Molteni – Crediamo che l’eccezionale impegno dimostrato da entrambe le parti, fin dall’inizio dei nostri contatti, contribuirà in modo significativo a far emergere una nuova consapevolezza da parte dei pazienti nell’affrontare questa invalidante patologia. L’accordo tra Camurus e Molteni offre una partnership sinergica per massimizzare il valore di entrambi i prodotti Buvidal e Sixmo come trattamenti innovativi a lunga durata d’azione per la dipendenza da oppioidi in Italia”.
Come operano le aziende
Camurus, società svedese proprietaria della tecnologia FluidCrystal e di Buvidal+, è attiva nello sviluppo di sistemi avanzati di somministrazione di farmaci e di prodotti medicinali innovativi a lunga durata d’azione, dedicati a migliorare significativamente la vita delle persone affette da malattie gravi e croniche. L’italiana Molteni, invece, realtà di riferimento nel settore dei trattamenti con oppioidi in Europa, è impegnata nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni per il trattamento delle dipendenze e del dolore da moderato a grave.
Tecnologie e farmaci
L’azienda fiorentina detiene i diritti europei della tecnologia ProNeura impiegata in un farmaco specifico (Sixmo) – già commercializzato per il trattamento della dipendenza da oppioidi – che ha una lunga durata d’azione (sei mesi dall’applicazione). Con il farmaco destinatario dell’accordo il mercato italiano amplia l’offerta dei trattamenti personalizzati di tali pazienti, riducendo anche il rischio di complicanze gravi come l’overdose.